“Il soggetto musicale nelle tele del XVI-XVII secolo”
- Pubblicato da Adolfo Capitelli
- il 10 Ottobre 2012
- 0 Commenti
- Pittura musicale, S.Cecilia
Nel periodo che fu a cavallo tra il XVI e XVII secolo, nel campo della pittura si notò un radicale cambiamento nel modo di rappresentare gli strumenti musicali. D’altra parte questo mutamento che nacque in antitesi al manierismo coincise in musica con la nascita del melodramma e dei grandi generi strumentali.
In un brevissimo lasso di tempo si passò dalle pochissime apparizioni musicali quasi forzate a causa di soggetti che prevedevano obbligatoriamente un contesto musicale ad una serie di opere che prevedevano e a volte avevano come unico protagonista il soggetto musicale. Una delle immagini regina fu quella relativa a S. Cecilia che diverrà poi attraverso una progressiva evoluzione simbolica la Santa protettrice della musica.
I primi dipinti che denotarono il “nuovo stile” erano identificabili nella cultura delle regioni nord italiane (Veneto,Lombardia ed Emilia) dove nacque e prese forma un nuovo protagonista delle rappresentazioni musicali, ossia la rappresentazione di situazioni idilliache e amorose. Le novità apportate influirono sul primo Caravaggio soprattutto attraverso l’influsso di Bartolomeo Passarotti.
Lo stesso Caravaggio ed i suoi seguaci (Manetti, Petrazzi, Strozzi ed altri) produssero tele di immenso valore artistico e storico dal momento che ci permettono tutt’oggi di comprendere l’impatto che ebbero sulla cultura dell’epoca. Di grande rilevanza furono anche i quadri di pittori stranieri residenti a Roma (soprattutto fiamminghi) che elaborarono in particolar modo il tema dell’erotismo in rapporto a quello musicale. Le opere di questi artisti (Honthorst,Leyster ed altri) incontrarono gran favore presso la critica e il pubblico, favore confermato e testimoniato dal gran numero di opere riconducibile a tal filone iconografico.
(Adolfo Capitelli, 10 ottobre 2012)
0 Commenti